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Aria di casa nostra: La Toscana
Inno all’uva

Album: Aria di casa nostra: La Toscana
Date: 1977
Interprète : Silvano Bianchi
Compositeurs : Ciuti-Voli-Cagnacci
MCC, Collection Carenza/CMC,Carenza Collection: 33-5-C-01179
VERSIONE ORIGINALE IN DIALETTO TOSCANO  |  Carte : origine régionale

Nota: Per tutta la Toscana, settembre è il mese della vendemmia, una delle raccolte più allegre e gioiose del mondo contadino. C’è un numero infinito di manifestazioni e feste per celebrare questo momento. La festa più famosa, ed anche la più antica, è la Festa dell’Uva nel comune di Impruneta. Per tutto il mese di settembre il paese brulica di attività, mentre i quattro rioni, ciascuno in uno spazio ben delimitato all’aperto, iniziano la costruzione dei carri allegorici. Tutti possono partecipare al lavoro, a volte appassionato, che viene svolto principalmente la sera, accompagnato da allegre cene preparate dalle donne del rione. Tutto deve essere finito per l’ultima domenica del mese, giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti. Sfilata che comprende almeno tre carri per ogni rione, centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento. La piazza affollata, l’eccitazione della popolazione, che “tifa” per il proprio rione, e l’euforia che coinvolge tutti, fanno della festa dell’Uva evento unico.

Inno all’uva

Oggi è festa imprunetana
Del bel chicco rubicondo
Fuori allegro e re del mondo
Bando ai torbidi pensier

Le ragazze reginette
Fanno sfoggio di bellezza
Danno all’uva la freschezza
Ed agli occhi gran piacer

Viva i grappoli maturi
Delle vigne d’Impruneta
Che la mensa fanno lieta
Ci gradevole sapor

Che poi messi a fermentare
Entro ben capacitino
Si trasformano in buon vino
Suscitando il gaio umor

Viva i grappoli festosi
Di leggiadre giovinette
Pronte giá come saette
Verso l’etere volar

Che da questo basso mondo
Saliranno nella luna
E sarà grande fortuna
Farla sul’ uva assaggiar

Nella luna noi andremo
A portar l’uve fragranti
E vi andrem coi lieti canti
Che ci nascono nel cuor

Noi dell’epoca spaziale
Con i campi più giocondi
Pure andrei negli altri mondi
A portare uva e amor

Viva i grappoli maturi
Delle vigne d’Impruneta
Che la mensa fanno lieta
Di gradevole sapor

Che poi messi a fermentare
Entro ben capacitino
Si trasformano in buon vino
Suscitando il gaio umor

Viva i grappoli festanti
Di leggiadre giovinette
Pronte giá come saette
Verso l’etere volar

Che da questo basso mondo
Saliranno nella luna
E sarà grande fortuna
Farla sul’uva assaggiar

Viva i grappoli festanti
Di leggiadre giovinette
Pronte giá come saette
Verso l’etere volar

Che da questo basso mondo
Saliranno nella luna
E sarà grande fortuna
Farla sul’uva assaggiar

TRADUZIONE IN ITALIANO

Nota: Per tutta la Toscana, settembre è il mese della vendemmia, una delle raccolte più allegre e gioiose del mondo contadino. C’è un numero infinito di manifestazioni e feste per celebrare questo momento. La festa più famosa, ed anche la più antica, è la Festa dell’Uva nel comune di Impruneta. Per tutto il mese di settembre il paese brulica di attività, mentre i quattro rioni, ciascuno in uno spazio ben delimitato all’aperto, iniziano la costruzione dei carri allegorici. Tutti possono partecipare al lavoro, a volte appassionato, che viene svolto principalmente la sera, accompagnato da allegre cene preparate dalle donne del rione. Tutto deve essere finito per l’ultima domenica del mese, giorno della sfilata dei carri in Piazza Buondelmonti. Sfilata che comprende almeno tre carri per ogni rione, centinaia di figuranti, balletti e bellissimi spettacoli di accompagnamento. La piazza affollata, l’eccitazione della popolazione, che “tifa” per il proprio rione, e l’euforia che coinvolge tutti, fanno della festa dell’Uva evento

Inno all’uva

Oggi è festa imprunetana
Del bel chicco rubicondo
Fuori allegro e re del mondo
Allontaniamo i pensieri cattivi

Le ragazze reginette
Fanno sfoggio di bellezza
Danno all’uva la freschezza
Ed agli occhi gran piacere

Viva i grappoli maturi
Delle vigne d’Impruneta
Che la mensa fanno lieta
Di gradevole sapore

Che poi messi a fermentare
Dentro un capiente barilotto
Si trasformano in buon vino
Infondendo felice umore

Viva i grappoli festosi
Di leggiadre giovinette
Pronte già come saette
A volare verso l’etere

Che da questo basso mondo
Saliranno sulla luna
E sarà una grande fortuna
Far lassù uva assaggiare

Nella luna noi andremo
A portare le uve fragranti
E vi andremo con lieti canti
Che ci nascono dal cuore

Noi dell’epoca spaziale
Con i campi più festosi
Andremo anche negli altri mondi
A portare uva e amore

Viva i grappoli maturi
Delle vigne d’Impruneta
Che la mensa fanno lieta
Di gradevole sapore

Che poi messi a fermentare
Dentro un capiente barilotto
Si trasformano in buon vino
Infondendo felice umore

Viva i grappoli festosi
Di leggiadre giovinette
Pronte già come saette
A volare verso l’etere

Che da questo basso mondo
Saliranno sulla luna
E sarà grande fortuna
Far lassù uva assaggiare

Viva i grappoli festosi
Di leggiadre giovinette
Pronte già come saette
A volare verso l’etere

Che da questo basso mondo
Saliranno sulla luna
E sarà grande fortuna
Far lassù uva assaggiare

TRADUCTION EN FRANÇAIS

Note : Partout en Toscane, septembre est le mois de la vendange, l’une des récoltes qui suscitent le plus d’allégresse et de joie dans le monde paysan. Un nombre infini d’événements et de fêtes la célèbrent. La fête la plus connue, et la plus ancienne, est la Fête du raisin à Impruneta. Pendant tout le mois de septembre, cette petite ville est une véritable ruche. Les quatre quartiers, chacun dans un espace extérieur bien défini, entreprennent la construction des chars. Tous peuvent participer à ce travail parfois passionnant. On travaille surtout le soir, et les femmes du quartier préparent des repas qui égaient l’ambiance. Tout doit être terminé pour le dernier dimanche du mois, jour du défilé des chars, qui a lieu Piazza Buondelmonti. Le défilé, qui comporte au moins trois chars de chacun des quartiers et des centaines de participants, est accompagné de danses et de très beaux spectacles. La foule sur la place, l’excitation des gens qui encouragent leur quartier et l’euphorie générale qui marque l’occasion, font de la Fête du raisin un événement unique.

Ode au raisin

Aujourd’hui, c’est fête à Impruneta
Éloignons les tristes pensées
Du joli raisin rubis
Qui est dehors, joyeux et roi du monde

Les jeunes reines
Étalent leur beauté,
Donnent au raisin sa fraîcheur
Et enchantent la vue

Vivent les grappes mûres
Des vignes d’Impruneta
Dont la saveur agréable
Égaie la table

Et qui, mises ensuite à fermenter
Dans un grand tonneau
Se transforment en bon vin
Inspirant de la bonne humeur

Vivent les joyeuses grappes
De belles jeunes filles
Déjà promptes comme l’éclair
À s’envoler vers les cieux

Et qui, laissant ce bas monde
Partiront pour la lune
Et ce sera un vrai bonheur
De faire goûter du raisin là-haut

Nous irons sur la lune
Porter nos raisins parfumés
Avec des chansons joyeuses
Qui naissent dans non cœurs

Nous, de l’ère spatiale
Qui avons les champs les plus festifs
Irons aussi dans d’autres mondes
Apportant du raisin et de l’amour

Vivent les grappes mûres
Des vignes d’Impruneta
Dont la saveur agréable
Égaie la table

Et qui, mises ensuite à fermenter
Dans un grand tonneau
Se transforment en bon vin
Inspirant de la bonne humeur

Vivent les joyeuses grappes
De belles jeunes filles
Déjà promptes comme l’éclair
À s’envoler vers les cieux

Et qui, laissant ce bas monde
Partiront pour la lune
Et ce sera un vrai bonheur
De faire goûter du raisin là-haut

Vivent les joyeuses grappes
Des belles jeunes filles
Déjà promptes comme l’éclair
À s’envoler vers les cieux

Et qui, laissant ce bas monde
Partiront pour la lune
Et ce sera un vrai bonheur
De faire goûter du raisin là-haut

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